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Arcipelago di La Maddalena: Cosa Visitare e Dove Ancorare

Percorriamo uno degli arcipelaghi più affascinanti del Mediterraneo in compagnia di Paolo, skipper nonché maddalenino doc

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La bellezza delle spiagge sarde è conosciuta in tutto il mondo e non necessita di presentazioni. Ichnusa, come la Sardegna era chiamata in greco antico, è la seconda isola più estesa del Mediterraneo dopo la Sicilia. La costa sarda conta quasi 200 km di spiagge, scogliere, calette nascoste e rias. 

Vi proponiamo un itinerario che partendo dalla costa sud-est della Sardegna vi porterà ad approdare a Caprera per poi far tappa all’Isola di La Maddalena, l’Isola di Spargi spingendosi fino alle isole più settentrionali di Budelli, Razzoli e Santa Maria. Frutto di una collaborazione con skipper, nonché maddalenino doc, Paolo Traverso, che con diversi anni di esperienza alle spalle, ci ha fornito in questo articolo alcuni preziosi consigli di navigazione (e non solo) per visitare La Maddalena senza perdervi le perle più affascinanti, semplicemente a bordo della vostra barca a vela o catamarano. 

Paolo skipper con la sua Artemide

Paolo con la sua inseparabile Artemide (foto di Paolo Traverso)

Partenze per l’Arcipelago

I porti da cui potrete salpare per l’Arcipelago di La Maddalena sono principalmente due: Portisco e Cannigione. Portisco si trova poco più a sud-est rispetto al Parco Nazionale di La Maddalena ma partendo da qui avrete modo di percorrere un bellissimo itinerario di navigazione che, anche se leggermente più distante, vi permetterà di arrivare ai punti più belli dell’Arcipelago passando anche dall’Isola Soffi e Mortorio (a circa 3.2 NM da Portisco). Cannigione risulta più vicina all’Arcipelago, 4 NM da Caprera ed è ideale se in un itinerario di sette giorni desiderate passare più tempo per esplorare le isole a nord e spingervi fino a Budelli e Santa Maria. In entrambi i casi vi condividiamo, con l’aiuto di Paolo dei consigli su i punti più spettacolari di ancoraggio lungo la vostra navigazione, in entrambi i casi scoprirete delle vere gemme di queste zone, scoprendole dal magnifico punto di vista della barca.

Una Settimana in barca nell’Arcipelago di La Maddalena: Itinerario  

mappa itinerario Sardegna - Google Maps

Navigando da Sud-Est 

Salpando da Portisco in direzione La Maddalena, solitamente si decide di passare interni alle isole Soffi e Mortorio che nonostante la distanza, sono comprese nel Parco, anche se il vero punto di accesso all’Arcipelago è il passaggio delle Bisce, tra Capo Ferro e l’isola delle Bisce appunto, anche qui si valuta se passare interni o esterni all’isola, ovviamente a seconda delle condizioni meteo in cui navigate.

Queste isole, insieme a Li Nibani, presentano scorci stupendi. Tuttavia è a segnalare che sono classificate riserva integrale ed è vietato dare fondo e transitarvi. Potrete quindi costeggiarle in navigazione per ammirarne le bellezze.

Una volta superato il passaggio, la prima isola maggiore e in parte abitata che ci troviamo di fronte è Caprera, famosa per essere stata residenza dell’eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi, e che offre il primo vero ridosso in entrata a Maddalena anche in caso di venti da Est. 

Parco Nazionale di La Maddalena

Navigando in direzione Nord, lungo la costa Est della Sardegna si viene immediatamente conquistati dal profumo e dal fascino di una natura dalla bellezza mozzafiato, ancora incontaminata, e proprio all’estremità Nord Est si trova una perla dalla bellezza rara, l’Arcipelago di La Maddalena.

Da sempre punto di collegamento con la Corsica, è stato riconosciuto come primo Parco Nazionale della Sardegna nel 1994, tra l’altro l’unico ad essere compreso in un unico comune, appunto di La Maddalena, la cui popolazione supera in totale gli 11.000 abitanti. 

Con oltre 180 km di coste e cinquemila ettari di granito e macchia mediterranea circondati da 15mila ettari di mare cristallino l’Arcipelago è formato da sette isole “maggiori”: La Maddalena, dove sorge il principale centro abitato, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria, ma conta nei suoi confini una vastità di isolotti minori e scogli.

La Maddalena parco nazionale

(foto di Paolo Traverso)

Il parco ha suddiviso le aree dell’Arcipelago in varie zone per salvaguardare l’ecosistema, alcune delle quali proibite al transito, le disposizioni possono variare ed essere aggiornate di anno in anno, quindi informarsi sempre e verificare di non inoltrarsi in zone vietate. Le sanzioni possono essere molto pesanti.

Le isole principali sono molto vicine tra loro, e l’Arcipelago si addice particolarmente ad essere visitato in barca a vela, per godere appieno delle sue bellezze e ammirare anche le isole altrimenti inaccessibili.

Alla scoperta delle mille baie da esplorare: Caprera

L’isola è collegata all’isola di La Maddalena da un ponte fisso costruito sul passo della Moneta, l’altezza del ponte purtroppo lo rende intransitabile alle barche a vela. 

Una delle prime baie che si incontra procedendo in direzione dell’isola di La Maddalena, ridossata da praticamente tutti i venti tranne che dall’Ostro, è Porto Palma, bellissima insenatura nel versante Sud dell’isola, sede del Centro Velico Caprera, ha un fondale che va dal metro fino ai 15 mt, sono presenti dei gavitelli liberi ed è consentita la Rada. Il fondale offre una buona tenuta e la protezione naturale offerta dalla baia è in generale notevole, oltre ad essere molto caratteristica.

Ricordiamo che è assolutamente proibito oltre che sconsigliato dare fondo sulla Poseidonia Oceanica: è una specie protetta. Questa pianta marina individuabile in tutte le acque della zona per le sue caratteristiche facilmente riconoscibili è a tutti gli effetti una pianta e ha l’importante scopo di ossigenare il mare, oltre che essere un pessimo fondo per la tenuta dell’ancora. Prestate quindi sempre massima attenzione. 

Posidonia Oceanica

Posidonia oceanica del mare Mediterraneo

Nella baia di Porto Palma è sconsigliato avvicinarsi troppo ai banchinamenti riservati all’uso della centro velico proprio per via dell’intensa attività che si svolge in prossimità dei loro gavitelli, per evitare di creare problemi agli allievi.

L’Isola ospita un’enorme quantità di baie e insenature,  sicuramente è da segnalare Cala Coticcio, visibile unicamente via mare dal momento. Nota anche come Tahiti, con il suo mare color turchese è una spiaggia molto piccola nel versante Est dell’isola che merita assolutamente di essere vista. Non offre grande protezione da Est ma è ben protetta dai venti da Ovest. Attenzione ai giri di vento quando si è all’ancora poichè sono presenti ostacoli orografici proprio a ridosso della baia, tra cui Monte Tejalone, il monte più alto di Caprera, consigliato piuttosto per un bellissimo trekking.

Segnaliamo inoltre alcune delle altre baie più belle dell’isola, Cala Caprese, per i residenti nota “due Mari”, cala Brigantina, e cala Napoletana, che invece è ben protetta dallo scirocco. In linea di massima lungo tutta la costa sono presenti spiaggette e anfratti fantastici, l’unica problematica: le secche sotto costa spesso non sono segnalate, quindi procedere con attenzione specialmente quando si arriva in prossimità della terraferma. 

Cala Caprese

Cala Caprese dal satellite (fonte: Google) 

Fantastica anche la spiaggia del Relitto, che prende il nome proprio dai resti di una vecchia imbarcazione in legno ancora visibili sull’arenile, ma la baia è interdetta all’ancoraggio quindi l’unico modo di raggiungerla è via terra.

A Caprera segnaliamo inoltre la possibilità di visitare due musei dedicati a Giuseppe Garibaldi e il museo del Mare, oltre che tantissimi fortini storici ben conservati e dai paesaggi suggestivi.

Inutile dire che sono presenti sentieri favolosi per chi è amante del trekking e l’isola in intera è una riserva naturale stupenda. La Pineta che si estende nell’entroterra è di una bellezza sconcertante, ed è assolutamente consigliato visitarla.

Veleggiando tra la Baia di Villamarina e la Baia del Pesce: l’Isola di Santo Stefano

Tra Caprera e La Maddalena si trova la fantastica Isola di Santo Stefano (2 NM da Caprera), famosa per la base militare che prima era in mano alla Marina Americana e ora alla Marina Italiana. E’ proibito avvicinarsi al versante Est dove è collocata la Base anche se allo stato attuale la sua attività è limitata.

Particolarmente suggestiva sia da un punto di vista naturalistico che culturale è la baia di Villamarina, dove è possibile passeggiare tra i resti della cava di granito e vedere la statua incompiuta di Ciano, risalente alla seconda guerra Mondiale, oltre che diversi fortini mantenuti davvero in ottimo stato. La baia è inoltre particolarmente ridossata da quasi tutti i venti, e adatta per la rada, solo l’Osto dà particolarmente fastidio. 

Bellissima anche la baia del Pesce, dove è collocato il villaggio turistico ex Valtour, peccato che offra poco fondale per le barche a vela e una scarsa protezione da Ponente, vento dominante nell’Arcipelago.

Proprio con il Ponente o Maestrale teso, fare attenzione lungo la Rada di Santo Stefano, tra S.Stefano e Caprera, perchè l’isola stessa con i suoi rilievi provoca forti raffiche improvvise in grado di “sdraiare” in tutti sensi la barca in navigazione a vela!

Ormeggiando nell’Isola delle Isole: L’Isola di La Maddalena

Per entrare nel porto principale di La Maddalena, Cala Gavetta, si possono percorrere due rotte, possiamo tenere S.Stefano a dritta per passare di fronte all’isolotto Roma, in tal caso prestare attenzione alla tratta dei Traghetti Palau-Maddalena e dare sempre precedenza; oppure passando dalla rada di Santo Stefano e quindi tra punta Sassu e la Diga dell’isolotto Chiesa, in questo passaggio pestare attenzione perchè trattandosi di una vecchia Uscita dal porto, i verdi e rossi sono invertiti.

Il Porto Turistico di Cala Gavetta è il porto principale di La Maddalena, proprio a due passi dal centro del paese, dove è tra l’altro situato l’unico fornitore marino di carburante dell’Arcipelago (l’alternativa più vicina è Palau). Dato che nella stagione estiva la richiesta di posti barca è alta e il porto principale non è enorme, sono presenti inoltre vari altri porti e pontili in prossimità della città. Segnalo tra questi la Marina di Cala Camiciotto, ben protetta fatto salvo il Libeccio forte (più raro nella stagione estiva), Zona Padule e lungo la piazza principale Umberto Primo.

L’isola di La Maddalena offre tante alternative e diversi luoghi di interesse.

la barca di Paolo ancorata in prrossimità di la Maddalena

la barca di Paolo ancorata in prossimità di La Maddalena (foto di Paolo Traverso)

Segnaliamo sicuramente la Spiaggia di Bassa Trinita, riparata dai venti da Est, forse la spiaggia più famosa dell’isola con le sue dune di sabbia finissima e l’acqua turchese offre uno spettacolo davvero mozzafiato.

Ma come abbiamo detto i venti dominanti dell’isola sono da Ovest, in particolare Maestrale e Ponente, e la baia più riparata da questi venti è di sicuro Spalmatore, dove è anche presente una banchina e un parco boe a pagamento e gustare un aperitivo sul mare.

E’ fantastica anche tutto l’isolotto dei Giardinelli con la famosa spiaggia “Capocchia du Purpu”, prestare però grande attenzione specialmente con pescaggi importanti perché tutta la zona è seminata di bassifondi. 

Vale sicuramente la pena noleggiare un mezzo elettrico o un motorino per visitare comunque l’isola anche via terra, il centro storico è molto bello, pieno di vita e ricco di locali, oltre che di storia e cultura.  Percorrendo la strada Panoramica che fa il giro dell’Isola si gode di una vista fantastica su tutto l’Arcipelago, e nelle belle giornate è anche possibile vedere i monti della Corsica.

Da visitare inoltre la scogliera di Punta Tegge, rivolta ad Ovest, perfetta per ammirare il tramonto e per gustarsi un aperitivo sul mare.

Tutta la costa merita di essere visitata, costellata da piccole calette dai colori incredibili e scorci unici.

All’interno dell'Arcipelago per via delle numerose Isole è facile perdere l’orientamento, un ottimo punto cospicuo da prendere sempre come riferimento è Guardia Vecchia, stazione della Guardia Costiera posizionata sulla vetta dell’isola e visibile da gran parte delle acque interne.

Lo snorkelling all' Isola di Spargi

Meno di tre miglia dal porto di Cala Gavetta, le distanze dell’Arcipelago sono relativamente brevi..Si entra nelle Perle dell’Arcipelago. Spargi è un’isola incontaminata, priva di abitanti, famosa per il suo mare color turchese e la sabbia fina e candida come farina.

Le baie principali dell’isola sono riparate dal Ponente ma, di conseguenza, soffrono un po’ con venti da Est, a parte cala d’Alga.

Partiamo proprio da cala d’Alga che mi va di segnalare appunto perchè invece è abbastanza ridossata dai venti da Est e nonostante sia di solito meno celebrata delle sorelle, con la sua bellezza non ha niente da invidiare alle baie più famose e turistiche.

Ovviamente a causa del vento, il versante nord est dell’isola si presenta prevalentemente roccioso, e si presta per lo snorkeling, il diving o magari per chi non è amante della sabbia.

In carrellata, sul versante sud est dell’isola, troviamo invece una serie di spiagge meravigliose, per prima cala Corsara, la baia più grande e forse più famosa dell’isola.

Cala Corsara si trova sull'isola di Spargi nell'arcipelago della Maddalena. Le quattro spiagge sono un paradiso di sabbia fine.

Cala Corsara si trova sull'isola di Spargi nell'Arcipelago di La Maddalena. Le quattro spiagge sono un paradiso di sabbia fine.

E’ composta al suo interno da tre spiaggette più piccole, nella centrale è possibile vedere ed entrare in un Tafone, ovvero un grottino scavato in un masso di granito dall’erosione dell’acqua.

In questa baia sono state trovate punte di freccia in ossidiana che testimoniano già in antichità il passaggio dell’uomo tra queste isole usate probabilmente come ponte per raggiungere la corsica e quindi l’europa.

E’ famosa inoltre per la roccia a forma di testa della Strega, che al tramonto assume proprio il tipico profilo dal naso enorme, e la roccia a forma di Bulldog al centro della baia, da cui è anche possibile fare i tuffi. La zona centrale della baia è pressoché sgombro da secche e il fondale è sabbioso: vi consiglio di prestare sempre attenzione quando ci si spinge molto vicini alla costa. Fantastica per lo snorkeling, raccomandiamo comunque attenzione in estate a causa del traffico di mezzi.

Procedendo verso est si incontra Cala Soraya, due dune di sabbia bianchissima, che, divise da una scogliera centrale, ricordano proprio le lacrime della principessa Soraya di Persia dopo essere stata abbandonata dallo Scià.

Attenzione alla secca che si trova proprio di fronte alla scogliera, mentre davanti alle due spiagge è possibile dare fondo su un fantastico fondale sabbioso. 

I colori sono mozzafiato, e il panorama da sopra le dune  è quasi surreale, tra mirto e ajacci.

Attenzione nella navigazione tra una cala e l’altra perchè sotto costa le secche sono tantissime e a volte difficilmente individuabili, meglio allontanarsi il necessario per non correre rischi.

Troviamo quindi Cala Granara, riconoscibile per la casetta sulla spiaggia. L’isola di Spargi un tempo era infatti abitata, e Granara prende proprio il nome dal grano, che veniva anticamente caricato in questa spiaggia dai bastimenti.

La spiaggia è relativamente piccola ma di una bellezza sconcertante. Il fondale è sabbioso e in caso di venti da Ovest offre un’ottima protezione per la notte.

In successione troviamo Cala Connari, Cala Ferrigno, riconoscibile per la banchina, e più nascosta e piccola, Cala Bonifazzinca.

Che dire? Ognuna ha le sue caratteristiche e bellezze, il consiglio se possibile è sempre quello di vederle tutte.

 

Tra Budelli, Razzoli e Santa Maria e il loro porto naturale Porto Madonna

Per raggiungere il gruppo di isole Budelli, Razzoli e Santa Maria, lasciandoci Spargi alle spalle dovremo affrontare un tratto di mare che per quanto breve, meno di due miglia nautiche, può essere comunque abbastanza insidioso, dal momento che si perde ogni riparo in caso di vento da ovest, che hanno abbastanza fetch per generare onde importanti.

Inoltre la presenza di secche non pericolose per la navigazione, ma comunque notevoli, accresce questo fenomeno, la secca Washington, ad esempio, arriva a circa sei metri sotto il livello del mare e offre tra l’altro un ottimo punto di interesse per chi ama le immersioni.

Budelli, Razzoli e Santa Maria sono tre isole molto vicine tra loro, che nel loro abbraccio formano un vero e proprio porto naturale, chiamato appunto Porto Madonna. Porto che spesso viene anche chiamato Le Piscine per via del colore delle sue acque. Con al centro l’isolotto della Carpa, ogni scorcio ha particolari unici ed è consigliato esplorarlo il più possibile, a nuoto ma anche magari con una canoa o un tender.   

Il bassofondo nella sua parte centrale non consente il passaggio alle barche a vela, è consigliato circumnavigare Budelli per visitarlo a 360 gradi.

É presente un campo boe libero: vi consiglio di utilizzare quelle bianche perchè quelle rosse sono riservate alle barche da traffico, oppure dare fondo, sempre ricordandosi di stare attenti alla poseidonia. Particolarmente indicato per le rade grazie alla sua protezione naturale dai venti.

Razzoli, la più selvaggia delle tre isole, è disabitata e in gran parte rocciosa, ospita al suo interno il faro di Razzoli che sorveglia le Bocche di Bonifacio. Budelli è sicuramente più conosciuta al grande pubblico per la famosa spiaggia Rosa, anch’essa riserva integrale, chiusa e protetta dal 1994. Molti pensavano che il colore rosa fosse dovuto al corallo, anche se si è scoperto con gli studi che si tratta invece dei resti di un microrganismo che vive nella Posidonia Oceanica, che depositandosi nella baia per via della sua conformazione geografica, dona appunto il caratteristico colore alla sabbia.  

Dietro la spiaggia sorge la casetta dove vive tuttora l’ex guardiano della spiaggia, Mauro. Via mare è possibile solo sfilarci davanti per ammirarla, lasciando a sinistra la roccia del Coccodrillo e facendo attenzione alle secche sotto la punta, tra l’altro in arrivo da Spargi è la prima spiaggia che si incontra in entrata a Porto Madonna.

E’ vietato anche dare fondo o fare il bagno davanti alle boe rosse che delimitano i confini della baia.  La spiaggia del Cavaliere, lungo la costa est di Budelli è più all’interno ed è accessibile da entrambi i lati. Il bassofondo è un vero campo minato di secche, e in caso di venti da est è consigliato circumnavigare Budelli e procedere tenendosi Razzoli a sinistra, in questo modo avrete di fronte una volta entrati, il ridosso di Santa Maria.  

Santa Maria ospita un faro, sul versante est dell’isola, oltre che una ventina di case private e una piccola attività.

Assolutamente da visitare e adatta alla rada è Cala Santa Maria, dove sono anche presenti delle boe libere, è la spiaggia più grande delle tre isole rivolta ad est sul lato opposto a Porto Madonna, attenzione alla secca in entrata, segnalata da una boa rossa, e dagli scogli in prossimità della banchina.

Il fondale è sabbioso e si presta per dare fondo in sicurezza. Sicuramente vale la pena spingersi un miglio a nord per ammirare anche l’isola Presa, e fare un bagno nella fantastica cala Muro.


Tra l’isola di Santa Maria e Razzoli si forma un passo, chiamato degli Asinelli, che con il suo bassofondo crea una serie di colori e trasparenze uniche, attenzione appunto perchè il fondale in queste zone è davvero ridotto.

Consigli utili per la navigazione nelle acque dell’Arcipelago di La Maddalena

La conformazione geografica dell’Arcipelago consente sempre di avere dei luoghi ridossati per proteggersi dalle avversità del vento. Come abbiamo detto i venti dominanti sono quelli da ovest specialmente in inverno, e gran parte delle baie sono ben protette. Non mancano come abbiamo visto anche i ripari da Est,  le acque interne sono relativamente sicure dal momento che la presenza delle isole tutt’intorno non permette all’onda di crescere. Attenzione però perchè le isole stesse e i loro rilievi provocano spesso vento rafficato e salti di vento, specialmente in prossimità delle punte, cercare di prevenire il più possibile questi effetti.

Sottacqua non è affatto male?!

Sottacqua non è affatto male?! (foto di Paolo Traverso)

Altra attenzione particolare alle secche sottocosta, le più importanti sono segnalate ma comunque quando ci si avvicina ai punti di ancoraggio procedere sempre con la massima cautela. Sono davvero tante e a seconda della riflessione della luce possono rivelarsi estremamente difficili da avvistare. 

L’Arcipelago è un paradiso terrestre, pronto ad accogliere tutti coloro interessanti a visitarlo ovviamente nel pieno rispetto per le sue regole e salvaguardando il più possibile la sua integrità.

Buon Vento a tutti! 

Ciao sono Paolo e adoro la Sardegna 

“Sono nato a Sassari, da genitori Maddalenini. Vado in barca da  quando sono piccolo si può dire in fasce anche se è dai vent'anni in poi che ho iniziato a navigare regolarmente e a livello  professionale. Ho studiato economia e commercio ma alla fine degli studi ho deciso  di cambiare vita. Ho acquistato una barca a vela ed ora porto i turisti nell'Arcipelago. A bordo non manca (quasi) mai la mia labrador, Artemide!"

Paolo con la sua inseparabile Artemide

(fonte: Paolo Traverso) 

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