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Cosa vedere nelle Isole Eolie

Consigli alla scoperta dell’Arcipelago siciliano in barca

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Se non avete ancora veleggiato lungo le coste Eoliane, leggendo questo articolo scoprirete che l’Arcipelago è una tappa d’obbligo tra gli itinerari di navigazione nel Mediterraneo, soprattutto se siete instancabili marinai alla ricerca di calette, baie e porticcioli, ogni giorno diversi. La natura lavica dell’Arcipelago le rende particolarmente speciali, unite da un’origine di Fuoco, ma estremamente diverse per flora e fauna. Selvagge e deserte le due più lontane, Filicudi e Alicudi, più dolci e abitate Lipari e Panarea, solitaria Salina, sempre frizzanti Vulcano e Stromboli, le sole bocche di fuoco che ancora eruttano lava.

La stupore che suscitano queste isole, spesso denominate, le sette sorelle, è stato cantato e romanzato da innumerevoli poeti e scrittori. Scrive il poeta Franco Leone: 

Sette vulcani affioranti dal mare,

due ancora attivi ma cinque ormai spenti,

davanti ai Nèbrodi sembran vagare,

regni di brezze, tempeste e di venti.

Forze inaudite han saputo plasmare,

con la fusione dei quattro elementi,

sette isolette mirabili e amène

nell’Era arcaica del Pleistocène.

Mar Tirreno Veduta di Stromboli

In velocità verso Stromboli

Unesco e le Eolie 

Nominate nel 2000 patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, le Eolie offrono un viaggio incantato tra mare incontaminato, natura selvaggia e vulcani mai sopiti.

Nel 2000 l’UNESCO ha riconosciuto le Isole Eolie come patrimonio dell’umanità, non solo per la propria bellezza naturale, ma anche per la cura con cui gli abitanti hanno fatto coesistere la natura e l’azione umana sull’ambiente.

Ciò che contraddistingue le Isole Eolie è la loro morfologia che si è andata a formare nel corso dei millenni dall’attività vulcanica e dall’azione del mare e del vento. 

Cosa vedere nelle Eolie

Vulcano in barca 

Vulcano, la terza isola per estensione, la più vicina alla costa siciliana. A distinguerla dalle altre, è soprattutto il grande cratere inattivo già dall’800, ma non è l’unica particolarità di questa splendida meta turistica. Oggi l’attività vulcanica principale è costituita da fumarole, visibili in diverse zone dell’isola. Ecco i luoghi da scoprire veleggiando verso Vulcano.

Spiaggia del Gelso -  Quest’area dell’isola era destinata principalmente alla coltivazione dei vigneti. Spiaggia nera sabbiosa e ghiaiosa, generalmente poco frequentata, dominata da un faro molto suggestivo e dalla quale è possibile ammirare la costa saracena nonché il Monte Etna. Molto semplice da raggiungere in barca. A pochi metri dalla spiaggia si trova un piccolo bar ristorante - Trattoria da Pina - che, all’ora di pranzo, diventa un vero e proprio cuore pulsante: ottime pizze e schiacciatine eoliane, ma anche piatti un po’ più elaborati, tutti all’insegna della cucina mediterranea e eoleana.

Schiacciata Eoliana

Come dire di no alla schiacciata eoliana? 

Spiaggia delle Sabbie Nere - Si caratterizza per il colore della sabbia di natura vulcanica. Questa baia protetta collega il porto levante all’ex isola di Vulcanello, con una discesa in acqua graduale e non troppo profonda, ideale per i più piccoli. L’acqua cristallina del mare contrasta con il fondo scuro delle pietre laviche e il gioco di luci creato dai raggi solari regala riflessi simili a quelli dei cristalli. Durante il tramonto si creano delle sfumature rosso fuoco che vi sorprenderanno. Vi consigliamo di indossare costumi dai colori scuri perché la sabbia nera è talmente sottile da infilarsi perfino nei tessuti!

Le Zone dei fanghi - Nella zona dei fanghi, si distinguono tre zone: La Pozza dei fanghi, il mare caldo o acque calde e le Fumarole.

La Pozza’ dei fanghi: è stata realizzata negli anni ’60 grazie alla rimozione della crosta superficiale dell’area delle fumarole. Nelle sue acque si stemperano i vapori benefici dello zolfo e delle sue proprietà benefiche. Il suo fine fango argilloso è un toccasana per il corpo e per la pelle di turisti provenienti da tutto il mondo.

Vicino alla Piscina naturale dei Fanghi c’è il mare caldo ed in continuo fermento, la zona chiamata appunto Acque calde, un tratto di mare dove, ci si può rilassare e terminare la “cura” e risciacquarsi con un efficace idromassaggio naturale. Le fumarole sottomarine emettono un vapore a forte pressione, sulle quali ci si può piacevolmente adagiare ottenendo benefico effetto idromassaggio, tutto naturale! 

Pozza dei Fanghi a Vulcano

Un ritocco termale naturale

Non lontanto dalle acque calde, troverete le Fumarole dove è possibile fare inalazioni, per ora, in maniera artigianale ed indipendente.

Queste terme all’aperto, sono state sin dai tempi sfruttate e controllate senza particolare impegno e soprattutto senza paura che questa fonte di benessere si possa esaurire. É importante tuttavia, come tutte le risorse naturali, usufruire di questi luoghi nel pieno rispetto del contesto naturale in cui si trovano in modo da garantire che questa sia un’esperienza di cui le generazioni future potranno godere. 

Panarea in barca 

Panarea la più piccola dell’arcipelago eoliano, suscita notevole interesse naturalistico per la presenza varietà degli ambiente.

Il centro di Panarea è un pittoresco intrico di vicoli e stradine, che merita sicuramente una passeggiata. Ma c’è molto altro: Panarea è anche tradizioni, folklore e arte. Tra i luoghi di interesse da visitare, segnaliamo la piccola chiesetta di San Pietro e la chiesa dell’Assunta, che nella loro semplicità e per la loro vista sullo spettacolare mare delle Eolie, sono imperdibili per chi arriva sull’isola. Il villaggio preistorico di Capo Milazzese è il più importante sito archeologico dell’isola e che testimonia le antiche radici di Panarea.

Situate sul versante orientale e nella parte meridionale di Panarea, le spiaggie sabbiose meritano una fermata in barca. Da Panarea si possono facilmente raggiungere le isole di Basiluzzo e Lisca Bianca, dove si trovano altre splendide spiagge sabbiose. Esploriamo insieme le principali, iniziando da Cala Junco che si trova vicino al villaggio preistorico di Punta Milazzese.

Isola di Basiluzzo

Le acque cristalline di Basiluzzo

Si tratta di una baia dalla forma molto particolare, dato che ricorda un anfiteatro. Altra spiaggia che merita un ancoraggio è la spiaggia della Calcara, sul versante nord est dell’isola. In 20 minuti si può tranquillamente raggiungere a piedi dal centro. Questa spiaggia è molto caratteristica perché è di origine vulcanica. Finiamo la carrellata con la Cala degli Zimmari che è l’unica spiaggia sabbiosa dalle tonalità rosse, aspetto che la rende unica nel suo genere.

Stromboli in barca 

Stromboli è l’unica isola dell’arcipelago in cui l’attività vulcanica è attiva, le eruzioni si ripetono in media ogni 15/20 min. 

Gli abitanti dell’isola lo chiamano “Iddu” (Lui), a dimostrare che il vulcano è parte di loro, come una persona o un’entità molto cara, quasi a voler esorcizzare il fatto di abitare ai piedi di un vulcano attivo.

Panarea in distanza

Veduta della magica Stromboli dall'alto 

Lungo la costa nordorientale dell’isola, troverete la zona del porto. Appena sbarcati a Punta Scari, si percepisce subito la magia di quest’isola con le sue alte scogliere intervallate da piccole spiagge di sabbia nerissima e insenature e grotte dove il bianco dell’architettura eoliana creano un piacevole cntrasto con il  blu del mare  e il nero delle spiagge. Percorrendo  una strada che dal  porto si immette direttamente all’interno del centro abitato troverete i negozietti tipici dove degustare  piatti locali.

Dalla piazza di San Vincenzo, che prende nome dall'omonima Chiesa, inizia una salita che conduce sulla cima del vulcano Stromboli. Da non perdere la Festa del Fuoco alla fine di agosto: Il fuoco è l’elemento simbolo dell’isola di Stromboli. Il Festival prevede spettacoli circensi, danze e musiche. Nella frazione di Scari, a luglio, i festeggiamenti in onore di San Vincenzo meritano sicuramente una tappa se vi trovate da quelle parti a luglio. 

Filicudi in barca 

Recenti studi hanno datato la lava al centro di Grande Zucco a più di 1 milione di anni, rendendolo così il luogo più vecchio conosciuto di tutto l’arcipelago. Delle sette sorellle, Filicudi è probabilmente quella con le attrattive marine più belle. Si tratta di una costa frastagliata fatta di rocce a picco sul mare, faraglioni, scogli sommersi, reperti antichi, una costa mutevole a tratti ricca di vegetazione e  a tratti brulla. E poi grotte anfratti, spiaggette e mille posti in cui gettare l'ancora e godersi il mare cristallino. Se navigate rotta Filicudi, una tappa obbligatoria per gli amanti del nuoto e dello snorkeling è la Grotta del Bue Marino sulla costa occidentale dell’isola. Chi ci è stato consiglia l'andata osservando i colori dei fondali ed il ritorno sul dorso per ammirare le pareti rocciose. All interno, si ode un suono simile dicono al muggito del bue! 

Ricercatori Filicudi Wildlife Association

Ricercatori della Filicudi Wildlife Association

Da anni la Filicudi WildLife Conservation Association si occupa di ricerca applicata alla conservazione di cetacei e tartarughe marine nell’Arcipelago Eoliano in collaborazione con enti di ricerca pubblici e privati e molte università italiane. In una nostra recente intervista, abbiamo incontriamo Chiara, che ha co-fondato l'Associazione e lavora come ricercatrice nelle Eolie da diversi anni. Scopri di più sul nostro articolo qui.

In agosto da non perdere Filicudi tra miti e leggende: i festeggiamenti consistono in un corteo di barche addobbate a festa diretto verso la grotta del Bue Marino, tra banchetti improvvisati e numerosi gruppi musicali. 

E Alicudi? 

Un luogo perfetto da raggiungere in barca a vela. La costa è ripida e alla punta nord – est dell'isola le rocce si buttano perpendicolari nel mare. Le pendici orientali dell’isola sono quasi completamente coperte con terrazze che indicano le attività agricole del passato. Le pendici occidentali rimangono più selvagge e disabitate a causa della loro pendenza e inaccessibilità.

E’ un ancoraggio per gli equipaggi che cercano un posto appartato e isolato, lontano dalla vita mondana, un paradiso in mezzo alla natura selvaggia. Approdate con la barca con il serbatoio pieno d'acqua e una buona scorta di cibo e bevande; sull’isola ci sono pochi negozi e pochi ristoranti.  

Salina in barca 

La seconda isola più grande delle Eolie, considerata l’isola più verde dell’Arcipelago. E’ l'unica isola con la propria sorgente d'acqua dolce, collegata al suolo vulcanico. Sulle pendici dei due vulcani estinti, vengono coltivati vitigni da cui si produce il famoso vino dolce Malvasia, vino dal colore ambrato, noto anche come "Nettare degli Dei". Non è solo il vino che rende famosa l’isola; qui sono anche molto famosi i deliziosi capperi, utilizzati per insaporire alcuni piatti locali.

In onore dei capperi e del Malvasia vengono organizzate feste popolari che si celebrano durante la festa gastronomica l'ultimo fine settimana di giugno.

Capperi al mercato di Salina

I famosi capperi di Salina 

Si puo' ormeggiare al porto turistico Porto delle Eolie e andare a perdersi tra le vie del paese, tra palme e pini marittimi. Le chiese e le casa antiche, le barche colorate dei pescatori e il profumo di Sicilia dà il benvenuto ai turisti. Per sbarcare nel paese di Rinella si puo' attraccare al campo boe: c’è una piccola spiaggia a ridosso delle tipiche case eoliane. Alla baia di Lingua, si puo' ancorare davanti al paese e scendere con il tender; le casette bianche punteggiano le pendici del monte, ricoperto di rocce e vegetazione mediterranea. I profumi, il calore, gli abitanti rivelano le tipiche atmosphere siciliane. La baia di Pollara è un gioiello: rocce accarezzate dal vento e dalle onde, forme arrotondate insieme a quelle appuntite, tripudio di natura, che lascia scoprire i segni del tempo. A Pollara ci si stupisce nel vedere il ricovero delle barche dei pescatori: una scala scavata nella roccia, al riparo dai venti e dalle mareggiate. Un angolo intimo, rinchiuso in una mini baia, da scoprire navigando vicino alla costa.

A Salina da non perdere la Sagra del cappero, nella prima domenica di giugno e il 7 agosto, la suggestiva processione di barche, tra canti popolari e giochi di luce, in onore di San Gaetano.

Lipari in barca 

Lipari, il cui comune raccoglie tutte le isole eccetto quella di Salina. La più grande e popolata  tra le isole eoliane, Lipari è caratterizzata da una costa rocciosa e spiagge di pietra pomice che danno al mare un colore più chiaro rispetto alle altre isole. 

La città e il porto più grande è Lipari. L’attrazione principale è il castello circondato da mura imponenti, risalente al 16° secolo dagli spagnoli. Vale la pena di visitare il Parco Archeologico Contrada Diana. In città è possibile visitare anche il Museo Eoliano (che si trova nel Castello di Lipari) e una delle più ricche necropoli siciliane, oltre a numerose chiese e al palazzo vescovile. Il centro storico, la Cattedrale, il porto: Lipari è la più interessante delle isole in termini di monumenti storici da visitare se volete prendere una pausa dalla vita di bordo. 

Le stradine di Lipari città

Le viuzze 'cartolina' di Lipari 

Data la sua posizione centrale nell'Arcipelago, nella baia di Lipari si hanno maggiori possibilità di passare una notte in porto, anche in alta stagione. L'isola ha una marina, porti, pontili galleggianti e molti ancoraggi, dove si può trovare protezione da tutti i venti. Lipari è la  tappa  ideale per fare acquisti  alimentari e qualunque cosa possa servirvi in barca.

Approdi a Lipari

La maggior parte degli approdi si trovano sul lato orientale dell'isola: Marina Lunga, Marina Corta e Pignataro. Senza dubbio Lipari è un ottimo punto di partenza o di sosta durante le vacanze in barca intorno alle meravigliose Isole Eolie.

A Marina Lunga, cosi’ chiamata la lunga baia di Lipari, ci sono vari pontili galleggianti privati, che offrono servizi di acqua, elettricita', ormeggi al corpo morto, assistenza all'ormeggio. Nella parte settentrionale della baia, c'e' il Porto di Pignataro, una marina privata con tutti i servizi e protetta anche dallo scirocco. Nel centro storico del paese di Lipari c'e' Marina Corta, un porticciolo estremamente pittoresco, ma destinato solo a piccole imbarcazioni locali.

Lipari all'alba

Colori da pittura sulle case di Lipari all'alba 

A Lipari, si può ancorare a Vinci, un bagno vicino all'Arco e ai Faraglioni di Lipari oppure a Vallemura, una larga baia con una scenografica spiaggia di sabbia nera, stretta con le pareti a picco sulla spiaggia. Dalla barca è uno spettacolo di natura selvaggia. Più grande e vasta è la baia di Porticello, con le cave di pietra pomice a vista: la montagna è disegnata di bianco e il contrasto con il blu del mare è un curioso gioco di colori.  

Da non perdere a Lipari è il Festival internazionale del folklore, con artisti provenienti da tutto il mondo; la tradizionale festa di San Cristoforo nella frazione balneare di Canneto;  la festa di San Bartolomeo patrono (agosto), la più importante dell’arcipelago con processioni, mercatini e fuochi pirotecnici.

Partendo da Portorosa direzione Eolie

Insieme alla base di Capo d'Orlando, Portorosa è il punto di base ideale di partenza per raggiungere le Eolie, entrambi distanti solo 15 miglia dalle isole. Abbiamo incontrato Lillo, capo base di Portorosa che ci condivide consigli preziosi per il viaggiatore che pensa di noleggiare una barca per visitare le Eolie - il tutto condito di consigli sul dove tuffarsi e dove gustare prelibatezze Eoliane da parte di un vero conoscitore del posto!

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